Design del Paleolitico
I primi reperti litici del paleolitico risalgono dai 2,5 milioni di anni a 120.000 anni fa. Gli ominidi utilizzavano la pietra per la caccia, per la lavorazione delle pelli o la preparazione del cibo. Il deserto del Sahara è uno scrigno di questi reperti perché le vaste aree dell’Africa centrale erano ricche di acqua ed animali acquatici di ogni tipo. Basti pensare ai ritrovamenti di fossili di Basilosaurus, una balena primitiva risalente a circa 40 milioni di anni fa. La scoperta risale ad uno scavo a Wadi Al-Hitan (Valle delle balene) in Egitto, dove sono stati trovati 1500 resti fossili di balena e pare che i faraoni ne conoscessero la presenza. [ UNESCO ].
L’uomo insediato nelle caverne trovava rifugio e la possibilità di sopravvivere tanto che non mancano testimonianze dei graffiti rupestri nel Sahara, oggi una delle più invivibili aree del pianeta.
Questo reperto, trovato nel Ciad, ha una forma ergonomica, e le seguenti caratteristiche dimensionali: 155mm di lunghezza, 100mm nella parte più larga e 15mm di spessore, peso 265 grammi.
Gli archeologi, in assenza dell’analisi del carbonio-14, non possono determinarne la datazione. Tuttavia ricordiamo come l’uomo si diffuse del centro Africa per diffondersi nella penisola arabica, trasferirsi nel Vicino Oriente Antico, in Europa fino alla penisola iberica. Il manufatto per la sua forma risulta di facile utilizzo per la lavorazione del cibo, la raschiatura per il distacco delle pelli dagli animali e per la sua forma può essere stata utilizzata come arma per la caccia se montata su un manico in legno.
L’archeologia utilizza la datazione al radiocarbonio per l’analisi dei reperti. Nel corso degli anni, questa metodo di analisi ha trovato applicazione in geologia, geofisica, paleoclimatologia e biomedicina. Nel paleolitico inferiore si è sviluppata la cultura dei ciottoli, o "Pebble Culture" che venivano adattati all’uso più disparato.
© 2024 - Milano, 29-11-2024 - Redazione di design-art-trends
I primi reperti litici del paleolitico risalgono dai 2,5 milioni di anni a 120.000 anni fa. Gli ominidi utilizzavano la pietra per la caccia, per la lavorazione delle pelli o la preparazione del cibo. Il deserto del Sahara è uno scrigno di questi reperti perché le vaste aree dell’Africa centrale erano ricche di acqua ed animali acquatici di ogni tipo. Basti pensare ai ritrovamenti di fossili di Basilosaurus, una balena primitiva risalente a circa 40 milioni di anni fa. La scoperta risale ad uno scavo a Wadi Al-Hitan (Valle delle balene) in Egitto, dove sono stati trovati 1500 resti fossili di balena e pare che i faraoni ne conoscessero la presenza. [ UNESCO ].
L’uomo insediato nelle caverne trovava rifugio e la possibilità di sopravvivere tanto che non mancano testimonianze dei graffiti rupestri nel Sahara, oggi una delle più invivibili aree del pianeta.
Questo reperto, trovato nel Ciad, ha una forma ergonomica, e le seguenti caratteristiche dimensionali: 155mm di lunghezza, 100mm nella parte più larga e 15mm di spessore, peso 265 grammi.
Gli archeologi, in assenza dell’analisi del carbonio-14, non possono determinarne la datazione. Tuttavia ricordiamo come l’uomo si diffuse del centro Africa per diffondersi nella penisola arabica, trasferirsi nel Vicino Oriente Antico, in Europa fino alla penisola iberica. Il manufatto per la sua forma risulta di facile utilizzo per la lavorazione del cibo, la raschiatura per il distacco delle pelli dagli animali e per la sua forma può essere stata utilizzata come arma per la caccia se montata su un manico in legno.
L’archeologia utilizza la datazione al radiocarbonio per l’analisi dei reperti. Nel corso degli anni, questa metodo di analisi ha trovato applicazione in geologia, geofisica, paleoclimatologia e biomedicina. Nel paleolitico inferiore si è sviluppata la cultura dei ciottoli, o "Pebble Culture" che venivano adattati all’uso più disparato.
© 2024 - Milano, 29-11-2024 - Redazione di design-art-trends
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