
MILANO Porta Orientale nel 1844
Appare evidente nella carta storica di riferimento, datata 1844 come l'area adibita a Lazzaretto fosse fuori dalla Porta Orientale, (oggi Porta Venezia). Nato per poter curare le epidemie e i più bisognosi, il Lazzaretto era di 378x370 metri e ubicato fra le vie San Gregorio, via Lazzaretto, via Vittorio Veneto e corso Buenos Aires. Alessandro Manzoni ne i “I promessi sposi, Capitolo XXXV", fa la descrizione: "[...] s'immagini il recinto del lazzaretto, popolato di sedici mila appestati; quello spazio tutt'ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente [...].»
Nel 1485 la peste colpì il Ducato di Milano, il Conte Bevilacqua in quella circostanza donò all’Ospedale Maggiore alcuni terreni e volle una costruzione per ospitare i malati fosse realizzata a Porta Orientale. Il progetto prevedeva la costruzione di un fossato e per l'accesso un ponte levatoio, intorno era previsto un fossato con acqua il “Fontanile della Sanità”.
Ritorna la peste a Milano nel 1629 per la carestia il Lazzaretto accolse, secondo testimonianze scritte, 9715 persone ma in realtà furono molte di più le persone che perirono a Milano.
Dopo la pestilenza le aree vennero utilizzate per uso militare finché Napoleone, nel luglio 1797 ne espropriò gli spazi, apportando anche modifiche strutturali, non voleva una chiesa e diede incarico al Piermarini di inserire una statua della libertà per trasformare la chiesa in altare della patria.
Nel 1881 quando la Banca di Credito Italiano compra l’area per edificazione di case e con il piano regolatore del 1882 ebbe inizio la demolizione. La chiesa di San Carlo al Lazzaretto posta nel centro dell'area ormai in demolizione, per volere di Carlo Borromeo viene recuperata con il progetto di Pellegrino Tibaldi; nasce in quella circostanza la chiesa a pianta ottagonale che ancora oggi possiamo vedere.
Nel file .pdf allegato si confronta la mappa del 1884 con la foto satellitare di Google Map. Le immagini fanno vedere la posizione della chiesa di San Carlo al Lazzaretto evidenziata in un cerchio rosso ed alla destra il dettaglio.
Appare evidente nella carta storica di riferimento, datata 1844 come l'area adibita a Lazzaretto fosse fuori dalla Porta Orientale, (oggi Porta Venezia). Nato per poter curare le epidemie e i più bisognosi, il Lazzaretto era di 378x370 metri e ubicato fra le vie San Gregorio, via Lazzaretto, via Vittorio Veneto e corso Buenos Aires. Alessandro Manzoni ne i “I promessi sposi, Capitolo XXXV", fa la descrizione: "[...] s'immagini il recinto del lazzaretto, popolato di sedici mila appestati; quello spazio tutt'ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente [...].»
Nel 1485 la peste colpì il Ducato di Milano, il Conte Bevilacqua in quella circostanza donò all’Ospedale Maggiore alcuni terreni e volle una costruzione per ospitare i malati fosse realizzata a Porta Orientale. Il progetto prevedeva la costruzione di un fossato e per l'accesso un ponte levatoio, intorno era previsto un fossato con acqua il “Fontanile della Sanità”.
Ritorna la peste a Milano nel 1629 per la carestia il Lazzaretto accolse, secondo testimonianze scritte, 9715 persone ma in realtà furono molte di più le persone che perirono a Milano.
Dopo la pestilenza le aree vennero utilizzate per uso militare finché Napoleone, nel luglio 1797 ne espropriò gli spazi, apportando anche modifiche strutturali, non voleva una chiesa e diede incarico al Piermarini di inserire una statua della libertà per trasformare la chiesa in altare della patria.
Nel 1881 quando la Banca di Credito Italiano compra l’area per edificazione di case e con il piano regolatore del 1882 ebbe inizio la demolizione. La chiesa di San Carlo al Lazzaretto posta nel centro dell'area ormai in demolizione, per volere di Carlo Borromeo viene recuperata con il progetto di Pellegrino Tibaldi; nasce in quella circostanza la chiesa a pianta ottagonale che ancora oggi possiamo vedere.
Nel file .pdf allegato si confronta la mappa del 1884 con la foto satellitare di Google Map. Le immagini fanno vedere la posizione della chiesa di San Carlo al Lazzaretto evidenziata in un cerchio rosso ed alla destra il dettaglio.

Milano, confronto mappe 1844-2023.pdf |