
La Battaglia di Pavia 1525 - 2025
Pavia, Castello Visconteo. Mostra multimediale
La mostra “La Battaglia di Pavia, 24 febbraio 1525: i tempi, i luoghi, gli uomini”, allestita presso il Castello Visconteo di Pavia dal 15 febbraio al 29 dicembre 2025, rappresenta un’iniziativa culturale di grande rilievo, volta a commemorare il cinquecentenario di un evento importante nella storia d'Europa. Attraverso un percorso espositivo che unisce tecnologia avanzata e approfondimento storico, l’esposizione offre ai visitatori un’immersione nel contesto della battaglia, evidenziando le dinamiche politiche, militari e sociali dell’epoca.
Siamo nel pieno delle Guerre d’Italia (1494–1559): una lunga serie di conflitti combattuti soprattutto nel nostro territorio, tra le grandi potenze europee — Francia, Spagna, Impero Asburgico, e Papato, coinvolgendo stati italiani come il Ducato di Milano, Venezia, Firenze e il Regno di Napoli.
Nel 1525, il re di Francia Francesco I (nella fotografia) tenta di riconquistare il Ducato di Milano, perso pochi anni prima a favore dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo. La città di Pavia, ben fortificata diventa teatro dello scontro.
La battaglia si svolge nella notte nel Parco Visconteo di Pavia. I francesi assediano la città, ma gli imperiali, con un audace attacco notturno e l’aiuto di truppe spagnole, tedesche e italiane, colgono i francesi di sorpresa. Le truppe francesi vengono accerchiate e massacrate: oltre 10.000 morti, fra cui molti nobili e comandanti.
Francesco I stesso viene catturato, un evento eccezionale: scriverà a sua madre da Madrid la celebre frase:
“Tutto è perduto fuorché l’onore”.
La Storia ci insegna come la battaglia fu frutto della rivalità personale e dinastica tra Carlo V e Francesco I. La brama di controllo sul centro nevralgico d’Europa -l’Italia- era tanto politica quanto simbolica. I re e i nobili cercavano la gloria personale, ma il prezzo fu pagato da migliaia di soldati e civili. Le campagne italiane vennero devastate da decenni di guerra.
Dopo la battaglia, il predominio spagnolo si estese, e il sistema degli stati italiani entrò in declino. Fu l’inizio di un’egemonia straniera che durerà secoli.
La guerra moderna prende forma: l’uso delle armi da fuoco, dei lanzichenecchi, delle fortificazioni bastionate segna il passaggio dalle guerre cavalleresche medievali alla guerra moderna, più crudele, meno eroica, più “industriale”.
Il nostro parere:
Il visitatore della mostra ha modo di riflettere sulla natura della guerra e sulle sue conseguenze, può prendere atto di come le ambizioni egemoniche possano condurre a conflitti devastanti e l'importanza della pace e della cooperazione tra i popoli, con spunti per comprendere meglio le sfide geopolitiche contemporanee.
S.C. Design-Art-Trends. 9 Giugno 2025
Pavia, Castello Visconteo. Mostra multimediale
La mostra “La Battaglia di Pavia, 24 febbraio 1525: i tempi, i luoghi, gli uomini”, allestita presso il Castello Visconteo di Pavia dal 15 febbraio al 29 dicembre 2025, rappresenta un’iniziativa culturale di grande rilievo, volta a commemorare il cinquecentenario di un evento importante nella storia d'Europa. Attraverso un percorso espositivo che unisce tecnologia avanzata e approfondimento storico, l’esposizione offre ai visitatori un’immersione nel contesto della battaglia, evidenziando le dinamiche politiche, militari e sociali dell’epoca.
Siamo nel pieno delle Guerre d’Italia (1494–1559): una lunga serie di conflitti combattuti soprattutto nel nostro territorio, tra le grandi potenze europee — Francia, Spagna, Impero Asburgico, e Papato, coinvolgendo stati italiani come il Ducato di Milano, Venezia, Firenze e il Regno di Napoli.
Nel 1525, il re di Francia Francesco I (nella fotografia) tenta di riconquistare il Ducato di Milano, perso pochi anni prima a favore dell’Imperatore Carlo V d’Asburgo. La città di Pavia, ben fortificata diventa teatro dello scontro.
La battaglia si svolge nella notte nel Parco Visconteo di Pavia. I francesi assediano la città, ma gli imperiali, con un audace attacco notturno e l’aiuto di truppe spagnole, tedesche e italiane, colgono i francesi di sorpresa. Le truppe francesi vengono accerchiate e massacrate: oltre 10.000 morti, fra cui molti nobili e comandanti.
Francesco I stesso viene catturato, un evento eccezionale: scriverà a sua madre da Madrid la celebre frase:
“Tutto è perduto fuorché l’onore”.
La Storia ci insegna come la battaglia fu frutto della rivalità personale e dinastica tra Carlo V e Francesco I. La brama di controllo sul centro nevralgico d’Europa -l’Italia- era tanto politica quanto simbolica. I re e i nobili cercavano la gloria personale, ma il prezzo fu pagato da migliaia di soldati e civili. Le campagne italiane vennero devastate da decenni di guerra.
Dopo la battaglia, il predominio spagnolo si estese, e il sistema degli stati italiani entrò in declino. Fu l’inizio di un’egemonia straniera che durerà secoli.
La guerra moderna prende forma: l’uso delle armi da fuoco, dei lanzichenecchi, delle fortificazioni bastionate segna il passaggio dalle guerre cavalleresche medievali alla guerra moderna, più crudele, meno eroica, più “industriale”.
Il nostro parere:
Il visitatore della mostra ha modo di riflettere sulla natura della guerra e sulle sue conseguenze, può prendere atto di come le ambizioni egemoniche possano condurre a conflitti devastanti e l'importanza della pace e della cooperazione tra i popoli, con spunti per comprendere meglio le sfide geopolitiche contemporanee.
S.C. Design-Art-Trends. 9 Giugno 2025