Giara araba. Relitto di capo Galera
Sistema Museale della Città di Alghero
Arriva dal mare questa grande ed elegante giara in terracotta. Si presume sia stata realizzata in Andalusia tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, periodo in cui la Spagna Meridionale era sotto la dominazione dell’impero musulmano Almohade.
La giara faceva parte del carico di una nave che affondò nell’insenatura di Capo Galera, a breve distanza dalla costa di Alghero, in un luogo in cui l’imbarcazione doveva aver sostato durante il suo itinerario...
Il relitto è stato scoperto nel 1995 e giace tuttora a poco più di 5 metri di profondità, sul fondale ricco di posidonia che preserva i resti dell’imbarcazione e del suo carico. Un raro reperto trovato praticamente fuori dal porto di Alghero. Si tratta di un ampio contenitore globulare, con anse a sciabola e motivi decorativi impressi all’interno di fasce orizzontali di varia grandezza, disposte intorno alla metà più alta della sua superficie. Le fasce sono composte da decorazioni di forma vegetale e da iscrizioni in cufico, (caratteri della scrittura in corsivo e fiorito: particolare stile calligrafico arabo). Le scritte stampate si ripetono e sembrano formare frasi propiziatorie e di buon auspicio che inneggiano ad Allah.
I reperti rinvenuti nel contesto archeologico testimoniano una vivace vita di bordo, prevalentemente riconducibile a un equipaggio di cultura araba: ceramiche da cucina di uso individuale e collettivo fra cui un probabile contenitore da couscous, anfore, un porta rotolo con iscrizioni in arabo, ampie giare decorate.
L’esemplare esposto all’interno del museo doveva contenere acqua dolce, un bene prezioso specialmente durante le lunghe traversate in mare".
2025 courtesy Sistema Museale della Città di Alghero
Sistema Museale della Città di Alghero
Arriva dal mare questa grande ed elegante giara in terracotta. Si presume sia stata realizzata in Andalusia tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, periodo in cui la Spagna Meridionale era sotto la dominazione dell’impero musulmano Almohade.
La giara faceva parte del carico di una nave che affondò nell’insenatura di Capo Galera, a breve distanza dalla costa di Alghero, in un luogo in cui l’imbarcazione doveva aver sostato durante il suo itinerario...
Il relitto è stato scoperto nel 1995 e giace tuttora a poco più di 5 metri di profondità, sul fondale ricco di posidonia che preserva i resti dell’imbarcazione e del suo carico. Un raro reperto trovato praticamente fuori dal porto di Alghero. Si tratta di un ampio contenitore globulare, con anse a sciabola e motivi decorativi impressi all’interno di fasce orizzontali di varia grandezza, disposte intorno alla metà più alta della sua superficie. Le fasce sono composte da decorazioni di forma vegetale e da iscrizioni in cufico, (caratteri della scrittura in corsivo e fiorito: particolare stile calligrafico arabo). Le scritte stampate si ripetono e sembrano formare frasi propiziatorie e di buon auspicio che inneggiano ad Allah.
I reperti rinvenuti nel contesto archeologico testimoniano una vivace vita di bordo, prevalentemente riconducibile a un equipaggio di cultura araba: ceramiche da cucina di uso individuale e collettivo fra cui un probabile contenitore da couscous, anfore, un porta rotolo con iscrizioni in arabo, ampie giare decorate.
L’esemplare esposto all’interno del museo doveva contenere acqua dolce, un bene prezioso specialmente durante le lunghe traversate in mare".
2025 courtesy Sistema Museale della Città di Alghero