Bocca della Verità - Roma
Basilica di Santa Maria in Cosmedin
La “Bocca della Verità” è una maschera in pietra, del diametro di 1,80 m., murata nella parete del pronao della basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, nel 1632. Nel medioevo secondo la leggenda, veniva utilizzata per tagliare la mano inserita nella bocca, a coloro che in giudizio risultavano aver commesso un reato.
Nel tempo antico pare avesse funzione di chiusino della Cloaca Massima.
La chiesa di Santa Maria in Cosmedin, è del III sec. a.C. mentre la Bocca della Verità a risale al IV sec. La basilica è’ stata costruita sull’antico monastero di Costantinopoli, il "Kosmidìon". Per questo fu affidataria la corporazione nazionale greca. Alle origini era un monumento di grandi dimensioni, come le grandi are greche. Come sempre è successo nella storia italiana, S. Maria in Cosmedin fu trasformata varie volte a partire dal IX sec., poi nel XII sec. fu restaurata da Gelasio II e Callisto II, con la costruzione del portico, del campanile romanico.
Nel 1714 la chiesa fu soggetta ad un radicale restauro durante il quale la facciata fu ornata in stile barocco e purtroppo nel 1894 la chiesa fu rinnovata per opera di G. B. Giovenale, il quale, pur di ripristinare l'antica facciata, non esitò a distruggere quella settecentesca esistente.
Basilica di Santa Maria in Cosmedin
La “Bocca della Verità” è una maschera in pietra, del diametro di 1,80 m., murata nella parete del pronao della basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma, nel 1632. Nel medioevo secondo la leggenda, veniva utilizzata per tagliare la mano inserita nella bocca, a coloro che in giudizio risultavano aver commesso un reato.
Nel tempo antico pare avesse funzione di chiusino della Cloaca Massima.
La chiesa di Santa Maria in Cosmedin, è del III sec. a.C. mentre la Bocca della Verità a risale al IV sec. La basilica è’ stata costruita sull’antico monastero di Costantinopoli, il "Kosmidìon". Per questo fu affidataria la corporazione nazionale greca. Alle origini era un monumento di grandi dimensioni, come le grandi are greche. Come sempre è successo nella storia italiana, S. Maria in Cosmedin fu trasformata varie volte a partire dal IX sec., poi nel XII sec. fu restaurata da Gelasio II e Callisto II, con la costruzione del portico, del campanile romanico.
Nel 1714 la chiesa fu soggetta ad un radicale restauro durante il quale la facciata fu ornata in stile barocco e purtroppo nel 1894 la chiesa fu rinnovata per opera di G. B. Giovenale, il quale, pur di ripristinare l'antica facciata, non esitò a distruggere quella settecentesca esistente.