
Storia del Cavallo di Leonardo da Vinci
È arrivato a Milano dagli Stati Uniti il 10 settembre 1999 e presentato al pubblico nell’Ippodromo di San Siro, il Cavallo di Leonardo da Vinci, cinquecento anni dopo che le truppe francesi entrarono a Milano e distrussero una copia in terracotta di quell’opera.
La statua equestre più grande del mondo, la più grande opera in bronzo mai realizzata, il Cavallo di Leonardo, diventa una realtà grazie alle iniziative di Charl Dent che utilizza i disegni del Cavallo contenuti nel Codice Madrid II, ritrovati in Spagna nel 1966, per farne una copia. Questo il testo della targa montata alla base della statua:
"This bronze horse'is a gift to the Italian people from the people of the United States of America. It was cenceived by Charles C. Dent to honor Leonardo da Vinci and the Italian Renaissance. The following contributors helped make this gift possible. Dedicated 10 Septemper 1999."
Seguono migliaia di nomi di tutti i sostenitori della realizzazione dell'opera, Enti, società, privati.
11 Maggio 2015
BLOG: S. C. Settembre 2015
Il progetto del cavallo del quale ci sono rimasti disegni e schizzi, prevedeva un cavallo rampante ma nella storia della scultura sia in marmo che in bronzo, appare sempre presente la difficoltà di superare gli aspetti di staticità. La parte del cavallo sospesa era tale da scoraggiare il povero Leonardo che con grandi sofferenze esaminò il problema senza riuscire ad arrivare ad una soluzione realizzabile. Dopo circa dodici anni di gestazione del progetto, il cavallo subì modifiche e variazioni e venne realizzato al passo.
BLOG: G. Pola: Ottobre 2020.
Leonardo da Vinci creò un gigantesco modello in creta realizzato per conto di Ludovico il Moro e presentato al pubblico nel 1493. La realizzazione del modello della statua equestre per le dimensioni ed il peso creò problemi di esecuzione e ritardi nella consegna. Tutto era pronto per la fusione di oltre 100 tonnellate di bronzo, non più disponibile per essere stato utilizzato per realizzare cannoni necessari alla difesa del ducato d'Este. Infatti i francesi di Luigi XII entrarono a Milano. Era l'anno 1499. Il modello lasciato nel Castello Sforzesco venne distrutto dai soldati invasori.
BLOG: Rolando di Bari e Franco Fava. 28 ottobre 2020. Da storia di Milano di Selecta Editori.
L'assedio al castello descritto da Giovan Marco Burigozzo (Milano 1472-1544), dove si parla di soldati spagnoli, tuttavia la descrizione rende l'idea dei tempi.
[Francesco II Sforza] et a dì 2 novembre [1525] entrò in Milano li ditti Spagnoli et Lanzichenechi, et stettero in li borghi sino al dì 12 del detto mese, che andarono all'impresa intorno al Castello. Et il Castello in quegli pochi dì che Spagnoli stettero nella borghi, stette a parlamento con il Marchese [Ferrante d'Avalos] per voler vedere de cozzar la cosa; ma non poterono esser d'accordo.
Burigozzo non era un letterato, esercitava il mestiere di macellaio ma poiché sapeva leggere e scrivere -cosa rara all'epoca- si divertì, per buona parte della sua esistenza, a redigere una sorta di diario delle contemporanee vicende milanesi. La sua prosa , priva della retorica tipicadegli scrittori del suo tempo, risulta particolarmente garbata e piacevole. Di straordinaria vivacità e realismo, la sua Cronaca consente di approfondire la conoscenza della vita e dei costumi della gente milanese del suo tempo [...]. Il manoscritto fu pubblicato da Cesare Cantù nel 1842.

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