Milano. La Rotonda della Besana
Ca' Granda 1695 - 1721
Sono tanti i modi di raccontare la storia di questo monumento, la nostra ricerca è stata condotta, partendo da un'idea di Sergio Coppola, da un team di specialisti che hanno voluto ripercorrere i passi che i progettisti del complesso, a partire dal 1695, nel corso di venti anni, hanno realizzato per la conclusione di questa splendida architettura.
Con tecnica di fotogrammetria sono state ricostruite le architetture le cui geometrie sono particolari e meritano di essere replicate con moderni strumenti CAD.
Si ringrazia per questo lavoro complesso e creativo di ricostruzione virtuale Federico Longo, ingegnere di talento, ora progettista in Pagani Automobili, esperto del CAD 3D. Per la ricerca sulle geometrie si ringraziano Matteo Corrente, Andrea Perego.
Segue un testo di Alessandro Coscia, archeologo e storico
"Un’analisi delle geometrie che sono state alla base del progetto del porticato, consente qualche considerazione interessante. Perché una pianta circolare? La cappella al centro di un cerchio ha un valore fortemente simbolico nell'ottica cristiana: degenti e defunti, in questo modo, potevano collocarsi tutti in posizione equidistante da Dio, rappresentato dall'edificio ecclesiale. Ma spingiamoci oltre: il raggio che genera il porticato ha il diametro uguale alla larghezza della chiesa, che peraltro ha una pianta a croce greca, non così usuale nella Milano dell'epoca. La Rotonda, invece, ha il suo centro sul prolungamento dei lati della Chiesa. Come ci attestano le fonti, la Rotonda era collegata dalla strada Santa Barnaba alla Ca' Granda, di cui rappresentava l'altro polo funzionale. Venne costruito anche un ponte sul Naviglio, per consentire il passaggio della strada. L'ospedale, infatti, confinava a est con il Naviglio, che all'epoca veniva utilizzato come via di trasporto del marmo di Candoglia destinato alla costruzione del Duomo e aveva nell'attuale via Laghetto il suo scalo di arrivo delle chiatte. Dobbiamo infatti immaginare una Milano nel suo divenire storico ed urbanistico, e ricordarci che il Duomo in quegli anni era ancora lontano dall'essere completato".
Per il testo completo aprire la scheda allegata.
Video by Design-Art-Trends
Video Progetto della Rotonda
Ca' Granda 1695 - 1721
Sono tanti i modi di raccontare la storia di questo monumento, la nostra ricerca è stata condotta, partendo da un'idea di Sergio Coppola, da un team di specialisti che hanno voluto ripercorrere i passi che i progettisti del complesso, a partire dal 1695, nel corso di venti anni, hanno realizzato per la conclusione di questa splendida architettura.
Con tecnica di fotogrammetria sono state ricostruite le architetture le cui geometrie sono particolari e meritano di essere replicate con moderni strumenti CAD.
Si ringrazia per questo lavoro complesso e creativo di ricostruzione virtuale Federico Longo, ingegnere di talento, ora progettista in Pagani Automobili, esperto del CAD 3D. Per la ricerca sulle geometrie si ringraziano Matteo Corrente, Andrea Perego.
Segue un testo di Alessandro Coscia, archeologo e storico
"Un’analisi delle geometrie che sono state alla base del progetto del porticato, consente qualche considerazione interessante. Perché una pianta circolare? La cappella al centro di un cerchio ha un valore fortemente simbolico nell'ottica cristiana: degenti e defunti, in questo modo, potevano collocarsi tutti in posizione equidistante da Dio, rappresentato dall'edificio ecclesiale. Ma spingiamoci oltre: il raggio che genera il porticato ha il diametro uguale alla larghezza della chiesa, che peraltro ha una pianta a croce greca, non così usuale nella Milano dell'epoca. La Rotonda, invece, ha il suo centro sul prolungamento dei lati della Chiesa. Come ci attestano le fonti, la Rotonda era collegata dalla strada Santa Barnaba alla Ca' Granda, di cui rappresentava l'altro polo funzionale. Venne costruito anche un ponte sul Naviglio, per consentire il passaggio della strada. L'ospedale, infatti, confinava a est con il Naviglio, che all'epoca veniva utilizzato come via di trasporto del marmo di Candoglia destinato alla costruzione del Duomo e aveva nell'attuale via Laghetto il suo scalo di arrivo delle chiatte. Dobbiamo infatti immaginare una Milano nel suo divenire storico ed urbanistico, e ricordarci che il Duomo in quegli anni era ancora lontano dall'essere completato".
Per il testo completo aprire la scheda allegata.
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