Qanat - Sicilia
Sistemi Idrici drenanti di origine Persiana.
Le ricerche archeologiche su questa tecnica diffusa in molti paesi arabi nasce e si sviluppa in Persia forse nel tardo periodo Assiro o anche in periodo achemenide nel V secolo a.C.
Ebbene, nella nostra bella Italia, in Sicilia che è stata assoggettata per circa duecento anni alla cultura araba, furono introdotte nuove tecniche d'irrigazione e nuove coltivazioni come ad esempio il pistacchio, la canna da zucchero ed altre ancora. La Sicilia durante il dominio musulmano ebbe un importante sovranità intellettuale; all’interno delle città convivevano con i musulmani diverse culture e religioni tanto che molti siciliani si convertirono all’islam, in particolare nell’occidente dell’isola. Al primo convegno “Tecnica di idraulica antica” tenuto a Roma nel 2006 è stato scritto come "l’idraulica, branca della tecnica che studia i sistemi per il controllo dell’acqua ai fini dell'utilizzo, è uno degli indicatori del livello di civiltà raggiunto dai popoli".
Con l'arrivo dei Normanni nell'XI secolo, Ruggero I della nobile famiglia Altavilla dopo 30 anni di guerra conquistò la Sicilia ma mantenne in buona parte l'ordinamento e la governance musulmana poiché gli arabi hanno lasciato ai siciliani arte, cultura, scienze, una influenza della lingua e la gastronomia.
Sono rimasti ovunque i Qanat che intercettavano l'acqua proviene dalla falda acquifera e con un arduo lavoro di scavo in condizioni critiche la canalizzazione portava l'acqua dove serviva. Le gallerie sono visitabili accompagnati dalle guide, ma non tutte, perché nel corso dei secoli, alcune sono state inquinate e talvolta chiuse. Oggi che siamo sensibili ad ampliare le risorse idriche, soprattutto in agricoltura, abbiamo riscoperto questa importante risorsa territoriale, una testimonianza della nostra storia.
S.C. - Maggio 2024
Sistemi Idrici drenanti di origine Persiana.
Le ricerche archeologiche su questa tecnica diffusa in molti paesi arabi nasce e si sviluppa in Persia forse nel tardo periodo Assiro o anche in periodo achemenide nel V secolo a.C.
Ebbene, nella nostra bella Italia, in Sicilia che è stata assoggettata per circa duecento anni alla cultura araba, furono introdotte nuove tecniche d'irrigazione e nuove coltivazioni come ad esempio il pistacchio, la canna da zucchero ed altre ancora. La Sicilia durante il dominio musulmano ebbe un importante sovranità intellettuale; all’interno delle città convivevano con i musulmani diverse culture e religioni tanto che molti siciliani si convertirono all’islam, in particolare nell’occidente dell’isola. Al primo convegno “Tecnica di idraulica antica” tenuto a Roma nel 2006 è stato scritto come "l’idraulica, branca della tecnica che studia i sistemi per il controllo dell’acqua ai fini dell'utilizzo, è uno degli indicatori del livello di civiltà raggiunto dai popoli".
Con l'arrivo dei Normanni nell'XI secolo, Ruggero I della nobile famiglia Altavilla dopo 30 anni di guerra conquistò la Sicilia ma mantenne in buona parte l'ordinamento e la governance musulmana poiché gli arabi hanno lasciato ai siciliani arte, cultura, scienze, una influenza della lingua e la gastronomia.
Sono rimasti ovunque i Qanat che intercettavano l'acqua proviene dalla falda acquifera e con un arduo lavoro di scavo in condizioni critiche la canalizzazione portava l'acqua dove serviva. Le gallerie sono visitabili accompagnati dalle guide, ma non tutte, perché nel corso dei secoli, alcune sono state inquinate e talvolta chiuse. Oggi che siamo sensibili ad ampliare le risorse idriche, soprattutto in agricoltura, abbiamo riscoperto questa importante risorsa territoriale, una testimonianza della nostra storia.
S.C. - Maggio 2024