
Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore
Gli architetti Gian Giacomo Dolcebuono e Giovanni Antonio Amadeo sono i progettisti di questa splendida chiesa barocca ed architettura rinascimentale costruita su una antica chiesa paleocristiana della quale se ne parla già in epoca carolingia. Rimangono oggi i resti d'epoca romana: la torre poligonale, una torre quadrata con annessa resti delle mura di Massimiano. Per la chiesa oggi esistente i lavori ebbero inizio nel 1503 e la facciata fu ultimata nel 1574 da Francesco Pirovano. La cosa sorprendente di questa chiesa consiste negli affreschi opera di autori probabilmente della scuola di Leonardo da Vinci, che in quegli anni lavorava a Milano alla Vergine delle Rocce. Alcuni storici pensano che i dipinti possano essere opera di Antonio Boltraffio. Sono anche presenti opere di Bernardino Luini. La chiesa è divisa in due da una grata posta nel retro dell'altare per separare le monache di clausura. Federico Borromeo al fine di rendere più severo il regime claustrale fece ridurre la grata nelle dimensioni oggi visibili. Nel 1798, con la Repubblica Cisalpina la chiesa fu soppressa per essere adibita a caserma, scuola femminile, ed ospedale militare nel corso dell'800. La chiesa è stata più volte restaurata. E' stato possibile salvare gli affreschi grazie a numerosi lasciti e donazioni a partire dal 1964 in avanti. Tra questi la Banca Popolare di Milano ha permesso di restaurare molti dipinti. Il TCI con i suoi volontari consente che la Chiesa sia aperta al pubblico. All. © 2018 design-art-trends
Gli architetti Gian Giacomo Dolcebuono e Giovanni Antonio Amadeo sono i progettisti di questa splendida chiesa barocca ed architettura rinascimentale costruita su una antica chiesa paleocristiana della quale se ne parla già in epoca carolingia. Rimangono oggi i resti d'epoca romana: la torre poligonale, una torre quadrata con annessa resti delle mura di Massimiano. Per la chiesa oggi esistente i lavori ebbero inizio nel 1503 e la facciata fu ultimata nel 1574 da Francesco Pirovano. La cosa sorprendente di questa chiesa consiste negli affreschi opera di autori probabilmente della scuola di Leonardo da Vinci, che in quegli anni lavorava a Milano alla Vergine delle Rocce. Alcuni storici pensano che i dipinti possano essere opera di Antonio Boltraffio. Sono anche presenti opere di Bernardino Luini. La chiesa è divisa in due da una grata posta nel retro dell'altare per separare le monache di clausura. Federico Borromeo al fine di rendere più severo il regime claustrale fece ridurre la grata nelle dimensioni oggi visibili. Nel 1798, con la Repubblica Cisalpina la chiesa fu soppressa per essere adibita a caserma, scuola femminile, ed ospedale militare nel corso dell'800. La chiesa è stata più volte restaurata. E' stato possibile salvare gli affreschi grazie a numerosi lasciti e donazioni a partire dal 1964 in avanti. Tra questi la Banca Popolare di Milano ha permesso di restaurare molti dipinti. Il TCI con i suoi volontari consente che la Chiesa sia aperta al pubblico. All. © 2018 design-art-trends

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