
Scuola Grande di San Rocco. Venezia
Nella foto un particolare della sala capitolare della Scuola Grande di San Rocco con due opere di Tintoretto, parte del grande ciclo pittorico del grande artista formatosi nella bottega di Tiziano. L'artista lavorò per ben venti anni nella Scuola Grande di San Rocco lasciandovi sessanta grandi opere dipinte su tela. Notevoli le grandi lampade poste per l'intero perimetro della sala posta al primo piano.
La Scuola Grande di San Rocco nel 1789 riceve da papa Pio VI il titolo di Arciconfraternita, anche per questo è l’unica delle antiche Scuole Grandi a sopravvivere alla caduta della Repubblica. La altre Scuole furono soppresse per decreto napoleonico nel 1806.
La Scuola Grande di San Rocco nel 2022 annovera trecento confratelli e svolge attività di carità oltre a mantenere il suo pregevole patrimonio artistico.
La storia - Nella metà del ‘200, nell’Italia centro-settentrionale nacquero confraternite laiche con finalità di culto e mutuo soccorso. A Venezia le confraternite erano chiamate Scuole. Gli affiliati erano borghesi, quindi non patrizi, residenti in Venezia e attivi nei mestieri e nelle professioni, talvolta con buone possibilità economica ma esclusi dal governo oligarchico della Repubblica. I membri della confraternita spesso rivestivano un ruolo di prestigio nella società veneziana. Le Scuole ebbero grande importanza fino alla caduta della Repubblica a scopi di assistenza caritatevole nella città. All’inizio del ‘400 erano attive a Venezia vari tipi di Scuole, quelle di arti e mestieri a tutela dei lavoratori, quelle di nazionalità dedicate alle comunità straniere presenti a Venezia, quelle di devozione con connotazione religiosa come quelle dei Battuti che praticavano la flagellazione pubblica per penitenza. Nel 1467 le scuole di devozione, artigiane e di nazionalità furono assimilate alle Scuole piccole; quelle dei Battuti divennero denominate le Scuole Grandi che alla fine del ‘500 erano sei.
S.C. - 2022
Nella foto un particolare della sala capitolare della Scuola Grande di San Rocco con due opere di Tintoretto, parte del grande ciclo pittorico del grande artista formatosi nella bottega di Tiziano. L'artista lavorò per ben venti anni nella Scuola Grande di San Rocco lasciandovi sessanta grandi opere dipinte su tela. Notevoli le grandi lampade poste per l'intero perimetro della sala posta al primo piano.
La Scuola Grande di San Rocco nel 1789 riceve da papa Pio VI il titolo di Arciconfraternita, anche per questo è l’unica delle antiche Scuole Grandi a sopravvivere alla caduta della Repubblica. La altre Scuole furono soppresse per decreto napoleonico nel 1806.
La Scuola Grande di San Rocco nel 2022 annovera trecento confratelli e svolge attività di carità oltre a mantenere il suo pregevole patrimonio artistico.
La storia - Nella metà del ‘200, nell’Italia centro-settentrionale nacquero confraternite laiche con finalità di culto e mutuo soccorso. A Venezia le confraternite erano chiamate Scuole. Gli affiliati erano borghesi, quindi non patrizi, residenti in Venezia e attivi nei mestieri e nelle professioni, talvolta con buone possibilità economica ma esclusi dal governo oligarchico della Repubblica. I membri della confraternita spesso rivestivano un ruolo di prestigio nella società veneziana. Le Scuole ebbero grande importanza fino alla caduta della Repubblica a scopi di assistenza caritatevole nella città. All’inizio del ‘400 erano attive a Venezia vari tipi di Scuole, quelle di arti e mestieri a tutela dei lavoratori, quelle di nazionalità dedicate alle comunità straniere presenti a Venezia, quelle di devozione con connotazione religiosa come quelle dei Battuti che praticavano la flagellazione pubblica per penitenza. Nel 1467 le scuole di devozione, artigiane e di nazionalità furono assimilate alle Scuole piccole; quelle dei Battuti divennero denominate le Scuole Grandi che alla fine del ‘500 erano sei.
S.C. - 2022