Artemis: Coppa America ed il Principio di Archimede! 11-05-2013 Nella baia di San Francisco "Artemis", catamaranosvedese di Coppa America, della Classe AC72, si ribalta e nel tragico incidente muore Simpson, campione di vela inglese. Cosa dire sull'AC72 catamarano ad alta tecnologia che mette in discussione l'organizzazione di regatecon imbarcazioni molto pericolose per le velocità raggiungibili di oltre 80 Km/ora. La tecnologia non può fermarsi, le barche dovranno essere sempre più perfezionate e più veloci, bisognatuttavia ricordarci che il mare non perdona e l'erroreumano può sempre essere possibile. Alla partenza di una regata la Capitaneria di Portocompetente informa sulle condizioni meteo e chi vuoleuscire dal porto sa che rischia la barca e la vita. La stampa ha riportato di un vento a 20-25 nodi, inaumento, caratteristiche non così pericolose, ma nonper gli AC72 che raggiungono velocià ai limiti dellamanovrabilità. Il Corriere della Sera nell'articolo di Gaia Piccardi scrive: "[...] la traversa di Artemis si è rotta in navigazione e le prue dell'AC72 si sono infilate in mare [...]. La mia opinione: Come tecnico e come regatante ho più volte affermatoche le prue di questi catamarani di Coppa America purseguendo le tendenze della più recente ed avanzata progettazione presentano gravi criticità e molto di frequente la competizione, gli sponsor ed il giro di affari collegato a queste regate contribuisce a far dimenticare il buon senso. Il Principio di Archimede è alla base del progetto delle imbarcazioni di ogni tipo: "Un corpo immerso riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del fluido spostato". La prua degli AC72, nellaparte alta, non ha volume quindi non da alcuna spintadi compensazione e con le velocità elevate raggiungibilied il -momento ribaltante- nel senso longitudinale labarca si destabilizza e diventa ingestibile. Sergio Coppola