Molta della storia dell'automobile in Italia la dobbiamo al Senatore Giovanni Agnelli che su richiesta di Benito Mussolini mise in produzione un'auto che costasse 5000 lire. La FIAT 500 A era denominata "Topolino" ma la FIAT non poté adottare questo nome ufficialmente perché la Walt Disney Company non diede mai l'autorizzazione. L'ingegner Dante Giacosa sviluppò il progetto della 500 Fiat, la nuova automobile entrò in produzione e nel 1936 fu presentata al pubblico. La prima serie della Topolino dimostrò che le forme erano armonizzate e la carrozzeria presentava superfici raccordate, in altre parole la nuova auto era differente nella concezione rispetto alla Balilla ma presto presentò problemi di cedimento del piano di carico nella parte posteriore, per lo sbalzo eccessivo. Furono modificate le sospensioni. Il primo lotto di "500" a balestra corta cessò con il numero di telaio 046000, nella seconda metà del 1938. Durante un percorso stradale di collaudo l'auto raggiunse la velocità di 82km/h. Gli aspetti economici ne decretarono il successo. La 508 Balilla era in vendita a 11.200 lire mentre la Topolino il cui costo doveva non superare le 5.000 lire in realtà fu posta in vendita a 8.900 lire. Sicuramente più accessibile ma se si pensa alla canzone dell'epoca "se potessi avere 1.000 lire al mese" si comprende che la vetturetta era ancora per pochi pensando agli stipendi di quegli anni: 300 lire/mese degli operati a 800 lire/mese ai dirigenti. Hitler, informato dell'iniziativa italiana richiese a Ferdinand Porsche un'auto per tutti che rientrasse nel costo di 1000 marchi e la richiesta diede origine al mitico Volkswagen Maggiolino. Sergio Coppola. Maggio 2024