Antropologia delle Migrazioni
L’età dei rifugiati
Autrice Barbara Sorgoni
Carocci Editore – Studi Superiori
“Il Novecento è stato spesso definito l’età dei rifugiati. Ma chi sono i rifugiati? Più precisamente, come si diventa rifugiati o, al contrario, “clandestini”? E che cosa distingue i migranti di ieri dai rifugiati di oggi? Invece di assumere queste categorie come dati di fatto capaci di spiegare le attuali traiettorie di mobilità, il libro ne analizza l’origine, i molteplici usi e i diversi significati politici, giuridici e simbolici che hanno assunto nel tempo. Adottando una prospettiva antropologica e ricorrendo alle tante ricerche etnografiche già prodotte sul tema delle migrazioni forzate, nel Sud e nel Nord del mondo, il volume riflette criticamente sulla legittimità di mantenere separate tra loro le presunte tipologie di spostamento (regolari/illegali, volontarie/forzate, economiche/politiche), sugli effetti che queste distinzioni esercitano sulla nostra comprensione della realtà e, soprattutto, sull’impatto che hanno nella vita di chi migra e in quella di chi resta.”
Carocci Editore
Marzo 2022
BLOG: design-milano@gmail.it - 24-06-2022
Il tema delle migrazioni è sempre stato al centro della vita dell’essere umano. Nell’antichità l’uomo ha basato la sua sopravvivenza come cacciatore-raccoglitore e se coltivava la terra utilizzava la tecnica del "taglia e brucia". Questi fenomeni nell’antichità hanno generato il nomadismo di gruppi etnici non considerabili migranti ma solo individui costretti a spostarsi per assicurare lo sviluppo della comunità e la sopravvivenza. Il nomadismo avviene in maniera costante entro aree più o meno vaste, generalmente seguendo l'andamento delle stagioni, delle risorse idriche, delle alluvioni e dei terremoti. Presto i popoli hanno cominciato a formare eserciti, progredendo l’arte della guerra e spostandosi su grandi territori. La guerra serviva a procurarsi cibo, ricchezza, per allargare i propri confini e per sottomettere i popoli vinti per i lavori pesanti. Questa dinamica perversa ha generato lo schiavismo e le persecuzioni razziali costringendo talvolta il trasferimento di grandi gruppi di individui da un'area geografica a un'altra. Il tema ancora oggi è di grande attualità.
L’età dei rifugiati
Autrice Barbara Sorgoni
Carocci Editore – Studi Superiori
“Il Novecento è stato spesso definito l’età dei rifugiati. Ma chi sono i rifugiati? Più precisamente, come si diventa rifugiati o, al contrario, “clandestini”? E che cosa distingue i migranti di ieri dai rifugiati di oggi? Invece di assumere queste categorie come dati di fatto capaci di spiegare le attuali traiettorie di mobilità, il libro ne analizza l’origine, i molteplici usi e i diversi significati politici, giuridici e simbolici che hanno assunto nel tempo. Adottando una prospettiva antropologica e ricorrendo alle tante ricerche etnografiche già prodotte sul tema delle migrazioni forzate, nel Sud e nel Nord del mondo, il volume riflette criticamente sulla legittimità di mantenere separate tra loro le presunte tipologie di spostamento (regolari/illegali, volontarie/forzate, economiche/politiche), sugli effetti che queste distinzioni esercitano sulla nostra comprensione della realtà e, soprattutto, sull’impatto che hanno nella vita di chi migra e in quella di chi resta.”
Carocci Editore
Marzo 2022
BLOG: design-milano@gmail.it - 24-06-2022
Il tema delle migrazioni è sempre stato al centro della vita dell’essere umano. Nell’antichità l’uomo ha basato la sua sopravvivenza come cacciatore-raccoglitore e se coltivava la terra utilizzava la tecnica del "taglia e brucia". Questi fenomeni nell’antichità hanno generato il nomadismo di gruppi etnici non considerabili migranti ma solo individui costretti a spostarsi per assicurare lo sviluppo della comunità e la sopravvivenza. Il nomadismo avviene in maniera costante entro aree più o meno vaste, generalmente seguendo l'andamento delle stagioni, delle risorse idriche, delle alluvioni e dei terremoti. Presto i popoli hanno cominciato a formare eserciti, progredendo l’arte della guerra e spostandosi su grandi territori. La guerra serviva a procurarsi cibo, ricchezza, per allargare i propri confini e per sottomettere i popoli vinti per i lavori pesanti. Questa dinamica perversa ha generato lo schiavismo e le persecuzioni razziali costringendo talvolta il trasferimento di grandi gruppi di individui da un'area geografica a un'altra. Il tema ancora oggi è di grande attualità.