TABULA ROGERIANA
"La delizia di chi desidera attraversare la terra"
in arabo: نزهة المشتاق في اختراق الآفاق
di al-Sharif Muhammad Al-Idrisi
Ecco come Il nobile viaggiatore arabo al-Sharif Muhammad Al-Idrisi vedeva l'Italia nel 1154. Si era formato a Córdoba, conosceva il vicino oriente, il Marocco, la Francia e l’Inghilterra. Approdò in Sicilia nel 1138 e fu incaricato da re Ruggero II di Sicilia di realizzare una mappa del mondo conosciuto, dove poté studiare il mappamondo di Tolomeo che fu tradotto in arabo. Nacquero 70 mappe che furono in seguito riunite da un cartografo europeo all’inizio del XX secolo per creare una spettacolare mappa che alleghiamo nel formato PDF che segue.
Al-Idrisi rappresenta le mappe ribaltate rispetto a come le rappresentiamo ora. La cartografia arabo-islamica situava il sud nella parte superiore; la mappa allegata nel formato .pdf è stata da noi ruotata per poterla leggere con maggiore facilità.
Erodoto testimonia di come le carte dei Faraoni mantenessero il sud in alto, rappresentando l’Egitto in vista ribaltata.
ll re normanno Ruggero II (1130-1154), aveva strappato la Sicilia agli arabi alla fine dell’XI secolo. Sotto il suo governo, Palermo divenne una corte cosmopolita: Ruggero II chiamò alla sua corte greci e arabi, ecclesiastici latini e commercianti di ogni latitudine, per questo possiamo considerarlo un mecenate che promosse la più importante opera cartografica del Medioevo. Un’opera che Al-Sharif Muhammad Al-Idrisi poté fare per aver girato il mondo conosciuto dei tempi.
Oggi esistono alcuni manoscritti della Tabula Rogeriana. Due di essi si trovano alla Biblioteca Nazionale di Francia, la più antica è datata circa 1325. Una copia, fatta al Cairo nel 1553, si trova alla Libreria Bodleian di Oxford (MS. Pococke 375) che la comprò nel 1692. Il manoscritto pressoché completo, con la totalità del testo, il mappamondo e le settanta carte delle sezioni sono conservate a Istanbul. Abbiamo fatto una ricerca ma non esiste una traccia per conoscere il museo dove sono conservate. Altre copie si trovano al Cairo ed a San Pietroburgo.
L’Istituto Univeritario Orientale di Napoli, insieme all’ISMEO di Roma (Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l'Oriente) ne hanno editato 9 volumi fra il 1970 e il 1984 dove fu possibile riscontrare come le conoscenze geografiche di Al-Idrisi fossero di gran lunga superiori a quelle della sua epoca.
Caratteristiche del mappamondo
Al-Idrisi disegnò il suo mappamondo nella misura di circa 3,5 metri di lunghezza per 1,5 di altezza. Impiegò 16 anni per il lavoro e nel 1154, re Ruggero II ebbe la sua mappa insieme ad un testo descrittivo, “Kitab Rugiar”, il Libro di Ruggero. La tabula andò distrutta ma rimase a Ruggero II, la descrizione con titolo “La delizia di chi desidera attraversare la terra” نزهة المشتاق في اختراق الآفاق
"La delizia di chi desidera attraversare la terra"
in arabo: نزهة المشتاق في اختراق الآفاق
di al-Sharif Muhammad Al-Idrisi
Ecco come Il nobile viaggiatore arabo al-Sharif Muhammad Al-Idrisi vedeva l'Italia nel 1154. Si era formato a Córdoba, conosceva il vicino oriente, il Marocco, la Francia e l’Inghilterra. Approdò in Sicilia nel 1138 e fu incaricato da re Ruggero II di Sicilia di realizzare una mappa del mondo conosciuto, dove poté studiare il mappamondo di Tolomeo che fu tradotto in arabo. Nacquero 70 mappe che furono in seguito riunite da un cartografo europeo all’inizio del XX secolo per creare una spettacolare mappa che alleghiamo nel formato PDF che segue.
Al-Idrisi rappresenta le mappe ribaltate rispetto a come le rappresentiamo ora. La cartografia arabo-islamica situava il sud nella parte superiore; la mappa allegata nel formato .pdf è stata da noi ruotata per poterla leggere con maggiore facilità.
Erodoto testimonia di come le carte dei Faraoni mantenessero il sud in alto, rappresentando l’Egitto in vista ribaltata.
ll re normanno Ruggero II (1130-1154), aveva strappato la Sicilia agli arabi alla fine dell’XI secolo. Sotto il suo governo, Palermo divenne una corte cosmopolita: Ruggero II chiamò alla sua corte greci e arabi, ecclesiastici latini e commercianti di ogni latitudine, per questo possiamo considerarlo un mecenate che promosse la più importante opera cartografica del Medioevo. Un’opera che Al-Sharif Muhammad Al-Idrisi poté fare per aver girato il mondo conosciuto dei tempi.
Oggi esistono alcuni manoscritti della Tabula Rogeriana. Due di essi si trovano alla Biblioteca Nazionale di Francia, la più antica è datata circa 1325. Una copia, fatta al Cairo nel 1553, si trova alla Libreria Bodleian di Oxford (MS. Pococke 375) che la comprò nel 1692. Il manoscritto pressoché completo, con la totalità del testo, il mappamondo e le settanta carte delle sezioni sono conservate a Istanbul. Abbiamo fatto una ricerca ma non esiste una traccia per conoscere il museo dove sono conservate. Altre copie si trovano al Cairo ed a San Pietroburgo.
L’Istituto Univeritario Orientale di Napoli, insieme all’ISMEO di Roma (Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l'Oriente) ne hanno editato 9 volumi fra il 1970 e il 1984 dove fu possibile riscontrare come le conoscenze geografiche di Al-Idrisi fossero di gran lunga superiori a quelle della sua epoca.
Caratteristiche del mappamondo
Al-Idrisi disegnò il suo mappamondo nella misura di circa 3,5 metri di lunghezza per 1,5 di altezza. Impiegò 16 anni per il lavoro e nel 1154, re Ruggero II ebbe la sua mappa insieme ad un testo descrittivo, “Kitab Rugiar”, il Libro di Ruggero. La tabula andò distrutta ma rimase a Ruggero II, la descrizione con titolo “La delizia di chi desidera attraversare la terra” نزهة المشتاق في اختراق الآفاق
|
|