Concerto Astronomico: "Lost in time lost in space"
Alla ricerca delle origine del tempo e dello spazio
Organizzato dal Planetario di Milano, Corso Venezia insieme a Gioventù Musicale Italiana in coproduzione con AGON nella formazione Reihne Laptop Ensemble.
Lo spettacolo di tipo immersivo, accompagna il pubblico a comprendere, il non facile tema, della nascita dell'universo che ci ospita. La storia dell'universo è narrata dalle voci di Fabio Peri e Cristina Crippa ed accompagnata dalla musica Ensemble Sinestesia GMI.
La descrizione parte dal postulato del Big Bang e attraverso affascinanti simulazioni dei modelli matematici degli scienziati, portano il pubblico in un viaggio attraverso le importanti evoluzioni nello spazio-tempo, fino all’Universo attuale e alla sua fine. Un tema complesso, basti pensare che la cupola del Planetario di 19,5 metri ha accolto in proiezione uno spazio del diametro di 92 miliardi di anni luce, una misura non facilmente comprensibile, a metà tra scienza e filosofia, dove la validazione empirica delle varie ipotesi risulta spesso ardua se non impossibile. Difatti alla fine dello spettacolo, lo scienziato Peri, non ha chiesto al pubblico: "qualcuno desidera chiarire qualcosa?". Interessante lo spettacolo dove le proiezioni dello spazio, le musiche e le voci narranti hanno aiutato ad entrare nella logica dell'evoluzione e comprendere un po' meglio il nostro universo.
S.C. Milano 12-04-2018
Alla ricerca delle origine del tempo e dello spazio
Organizzato dal Planetario di Milano, Corso Venezia insieme a Gioventù Musicale Italiana in coproduzione con AGON nella formazione Reihne Laptop Ensemble.
Lo spettacolo di tipo immersivo, accompagna il pubblico a comprendere, il non facile tema, della nascita dell'universo che ci ospita. La storia dell'universo è narrata dalle voci di Fabio Peri e Cristina Crippa ed accompagnata dalla musica Ensemble Sinestesia GMI.
La descrizione parte dal postulato del Big Bang e attraverso affascinanti simulazioni dei modelli matematici degli scienziati, portano il pubblico in un viaggio attraverso le importanti evoluzioni nello spazio-tempo, fino all’Universo attuale e alla sua fine. Un tema complesso, basti pensare che la cupola del Planetario di 19,5 metri ha accolto in proiezione uno spazio del diametro di 92 miliardi di anni luce, una misura non facilmente comprensibile, a metà tra scienza e filosofia, dove la validazione empirica delle varie ipotesi risulta spesso ardua se non impossibile. Difatti alla fine dello spettacolo, lo scienziato Peri, non ha chiesto al pubblico: "qualcuno desidera chiarire qualcosa?". Interessante lo spettacolo dove le proiezioni dello spazio, le musiche e le voci narranti hanno aiutato ad entrare nella logica dell'evoluzione e comprendere un po' meglio il nostro universo.
S.C. Milano 12-04-2018