Museo Tattile Omero. Ancona
Copia in gesso di David di Michelangelo.
L'originale di Michelangelo è databile tra il 1501 e il 1504
Istituito nel 1993 dal Comune di Ancona con il contributo della Regione Marche, il Museo Omero è stato riconosciuto Museo Statale nel 1999. La finalità del Museo, è quella di promuovere la crescita culturale degli ipovedenti, tuttavia consente al pubblico di comportarsi in modo differente da tutti gli altri musei presenti in italia: le opere esposte si possono toccare, un piacere non solo per gli ipovedenti ma per tutti perchè il tatto è uno dei sensi complementari alla vista. Anche nel museo l’emozione procurata dalla visione dell’opera ci impone il desiderio di toccarla. Possiamo quindi comprendere gli scienziati che analizzano gli effetti percettivi legati alla comunicazione polisensoriale. Tanto è vero che nel marketing sempre più frequentemente è consentito, (non nei momenti di Covid), di far toccare la merce al proprio pubblico perchè il 95% delle decisioni di acquisto si basano su meccanismi inconsci. Il museo Tattile va a coinvolgere l’indole irrazionale ed emozionale dell’individuo, legata alla funzionalità della parte destra del cervello, abitualmente ignorata in favore di quella sinistra, analitica e razionale.
Rimane per ultimo una riflessione: "una fortuna che in arte esistano le copie. Grazie ad esse possiamo oggi godere di alcune sculture dell'antichità che nel corso degli anni sono andate perdute". Il Museo Tattile di Ancona razionalizza e sviluppa questo aspetto della fruibilità dell'arte da parte di pubblici sempre più ampi: le copie in gesso di opere d'arte sono considerate spesso un tabù da parte da molti critici d'arte. Di copie d'arte sono pieni i musei nel mondo, godiamoci queste copie che ci trasmettono emozione se pur repliche degli originali.
Altri dati sul David
[Guarda ad Arte] Curiosità:
Nella fotografia la testa del Davide di Michelangelo posta ad altezza d'uomo, consente di vedere i dettagli che nell'opera originale non è possibile fare, essendo l'altezza del David di 5,20 metri dal suolo. Il David è custodito alla Galleria dell'Accademia di Firenze dal 1873 quando nella Piazza della Signoria a Firenze è stata collocata una copia dell'opera. Michelangelo, giovane venticinquenne, quando scolpì il Davide, accettò la sfida, affrontò il blocco di marmo che definì "male abbozatum et sculptum", purché presentava delle criticità di varia natura.
La natura del marmo non è stato un elemento determinante al fine del lavoro: David è nato con la testa più grande nei rapporti d'insieme della figura intera, stratagemma di Michelangelo per correggere l'effetto della prospettiva. Nel periodo in cui è stato scolpito la fotografia non esisteva di conseguenza non consentiva le visione dell'opera nel suo insieme. Oggi la cosa è cambiata, appare evidente che il grande capolavoro di Michelangelo, di fatto, ha una testa sproporzionata.
Sergio Coppola
Copia in gesso di David di Michelangelo.
L'originale di Michelangelo è databile tra il 1501 e il 1504
Istituito nel 1993 dal Comune di Ancona con il contributo della Regione Marche, il Museo Omero è stato riconosciuto Museo Statale nel 1999. La finalità del Museo, è quella di promuovere la crescita culturale degli ipovedenti, tuttavia consente al pubblico di comportarsi in modo differente da tutti gli altri musei presenti in italia: le opere esposte si possono toccare, un piacere non solo per gli ipovedenti ma per tutti perchè il tatto è uno dei sensi complementari alla vista. Anche nel museo l’emozione procurata dalla visione dell’opera ci impone il desiderio di toccarla. Possiamo quindi comprendere gli scienziati che analizzano gli effetti percettivi legati alla comunicazione polisensoriale. Tanto è vero che nel marketing sempre più frequentemente è consentito, (non nei momenti di Covid), di far toccare la merce al proprio pubblico perchè il 95% delle decisioni di acquisto si basano su meccanismi inconsci. Il museo Tattile va a coinvolgere l’indole irrazionale ed emozionale dell’individuo, legata alla funzionalità della parte destra del cervello, abitualmente ignorata in favore di quella sinistra, analitica e razionale.
Rimane per ultimo una riflessione: "una fortuna che in arte esistano le copie. Grazie ad esse possiamo oggi godere di alcune sculture dell'antichità che nel corso degli anni sono andate perdute". Il Museo Tattile di Ancona razionalizza e sviluppa questo aspetto della fruibilità dell'arte da parte di pubblici sempre più ampi: le copie in gesso di opere d'arte sono considerate spesso un tabù da parte da molti critici d'arte. Di copie d'arte sono pieni i musei nel mondo, godiamoci queste copie che ci trasmettono emozione se pur repliche degli originali.
Altri dati sul David
[Guarda ad Arte] Curiosità:
Nella fotografia la testa del Davide di Michelangelo posta ad altezza d'uomo, consente di vedere i dettagli che nell'opera originale non è possibile fare, essendo l'altezza del David di 5,20 metri dal suolo. Il David è custodito alla Galleria dell'Accademia di Firenze dal 1873 quando nella Piazza della Signoria a Firenze è stata collocata una copia dell'opera. Michelangelo, giovane venticinquenne, quando scolpì il Davide, accettò la sfida, affrontò il blocco di marmo che definì "male abbozatum et sculptum", purché presentava delle criticità di varia natura.
La natura del marmo non è stato un elemento determinante al fine del lavoro: David è nato con la testa più grande nei rapporti d'insieme della figura intera, stratagemma di Michelangelo per correggere l'effetto della prospettiva. Nel periodo in cui è stato scolpito la fotografia non esisteva di conseguenza non consentiva le visione dell'opera nel suo insieme. Oggi la cosa è cambiata, appare evidente che il grande capolavoro di Michelangelo, di fatto, ha una testa sproporzionata.
Sergio Coppola