Milano Design Week 2022
La Design Week si avvia al suo finale, cosa resta di questa edizione?
Una manifestazione che si è proposta sotto il segno della "ripartenza" post pandemia. Se dovessimo scegliere un aggettivo come sintesi, non avremmo dubbi: "diffuso". Molto di moda, si parla di "cultura diffusa", "musei diffusi", "arte diffusa", non sempre a proposito. Ma nel caso del Fuorisalone 2022, questa volta ci sentiamo di sbilanciarci: il design diffuso lo abbiamo percepito, sparso in una rete che è uscita dai soliti canali. Un esempio? Le case di via Balzaretti, una strada laterale del quartiere Città Studi, che un colpo di genio e tanti colpi di vernice hanno trasformato in un parata di colori, rendendo unica ogni abitazione. Dal primo exploit del 2019, ad opera di Maurizio Cattelan, il progetto è cresciuto e in questa edizione, grazie all'iniziativa Toiletpaper e allo sponsor Red Bull, coordinata ancora da Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari, le facciate delle case sono diventate copertine scintillanti, ispirate alle grafiche dei magazine. E in fondo è questo il senso originario del design: trasformare l'utile in bello o, in altri termini, inventare soluzioni eleganti per problemi pratici. Il tutto all'insegna di uno spirito democratico, popolare, che era anch'esso alle origini del design. Portare il bello nella vita di tutti i giorni, nei quartieri che abitiamo, nelle strade che percorriamo.
Siamo convinti che sia questa la via da seguire: coinvolgere artisti, designer, performer, architetti che a Milano non mancano, e creare network con sponsor e grandi aziende (a Milano non mancano nemmeno quelle) per diffondere bellezza nei distretti milanesi cosiddetti periferici e uscire dal concetto sclerotizzato di "centro". Un quartiere bello è un quartiere vivo, un quartiere vivo attira turisti e risorse, e un quartiere vivo è un quartiere più sicuro, dove è più facile pensare cose belle.
La bellezza salverà il mondo.
Milano, 10-06-2022 - Alessandro Coscia
La Design Week si avvia al suo finale, cosa resta di questa edizione?
Una manifestazione che si è proposta sotto il segno della "ripartenza" post pandemia. Se dovessimo scegliere un aggettivo come sintesi, non avremmo dubbi: "diffuso". Molto di moda, si parla di "cultura diffusa", "musei diffusi", "arte diffusa", non sempre a proposito. Ma nel caso del Fuorisalone 2022, questa volta ci sentiamo di sbilanciarci: il design diffuso lo abbiamo percepito, sparso in una rete che è uscita dai soliti canali. Un esempio? Le case di via Balzaretti, una strada laterale del quartiere Città Studi, che un colpo di genio e tanti colpi di vernice hanno trasformato in un parata di colori, rendendo unica ogni abitazione. Dal primo exploit del 2019, ad opera di Maurizio Cattelan, il progetto è cresciuto e in questa edizione, grazie all'iniziativa Toiletpaper e allo sponsor Red Bull, coordinata ancora da Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari, le facciate delle case sono diventate copertine scintillanti, ispirate alle grafiche dei magazine. E in fondo è questo il senso originario del design: trasformare l'utile in bello o, in altri termini, inventare soluzioni eleganti per problemi pratici. Il tutto all'insegna di uno spirito democratico, popolare, che era anch'esso alle origini del design. Portare il bello nella vita di tutti i giorni, nei quartieri che abitiamo, nelle strade che percorriamo.
Siamo convinti che sia questa la via da seguire: coinvolgere artisti, designer, performer, architetti che a Milano non mancano, e creare network con sponsor e grandi aziende (a Milano non mancano nemmeno quelle) per diffondere bellezza nei distretti milanesi cosiddetti periferici e uscire dal concetto sclerotizzato di "centro". Un quartiere bello è un quartiere vivo, un quartiere vivo attira turisti e risorse, e un quartiere vivo è un quartiere più sicuro, dove è più facile pensare cose belle.
La bellezza salverà il mondo.
Milano, 10-06-2022 - Alessandro Coscia