Da Storie Segrete a Rotte Segrete
Una nuova ricerca in corso, un nuovo libro in arrivo
Foto: [Trireme greca del 400 a.C. esposta al Museo dell'Acropoli di Atene].
Andare per mare nel Mediterraneo nell'antichità richiedeva molti schiavi legati al remo, come si vede in questo frammento di roccia scolpita.
Milano, 28 febbraio 2024
Gli uomini, le idee, le materie si spostano. Se volessimo condensare in una frase il senso del nostro libro “Storie Segrete”, le parole sarebbero quelle che avete appena letto. Dopo il nostro testo sono stati pubblicati vari saggi che cominciano a guardare il mondo non solo con gli occhi occidentali e si interrogano su quelli che abbiamo chiamato “intrecci di culture”. Questi intrecci – ormai è chiaro – sono sempre esistiti e avvengono da millenni.
Quello che ancora è meno chiaro, e molto resta da scoprire, è attraverso quali percorsi, quali contatti, quali processi siano avvenuti nella storia questi scambi di conoscenze e di esperienze che hanno plasmato la realtà che conosciamo. Ci sono ancora piste e rotte da percorrere: il termine “rotte” non è casuale. Spesso siamo portati a immaginare gli spostamenti dell’uomo come lunghi viaggi via terra. Ci dimentichiamo del mare e delle vie fluviali. Gli uomini, già dalla preistoria, hanno imparato a muoversi con mezzi che sfidavano le incognite delle acque, hanno imparato a conoscere i mutamenti del clima, dei venti e delle correnti, a tracciare e tramandare le tappe e le mappe più efficaci per raggiungere nel minor tempo possibile e con la massima sicurezza terre nuove.
Interi popoli hanno viaggiato per motivi di sopravvivenza, di guadagno, di guerra: hanno fondato città, combattuto e stretto alleanze con altre genti, sfidato intemperie, violenze, malattie sconosciute. La nuova ricerca vuole riportare alla luce le storie di questi uomini, sempre seguendo la nostra “stella polare”: gli influssi culturali fra oriente e occidente. C’è un altro aspetto che spesso si dimentica: gli Europei si arrogano la primogenitura di scoperte scientifiche e di invenzioni, in vari campi del sapere. Ma se si leggono senza pregiudizi le tracce lasciate dalle varie civiltà che si sono succedute nel tempo, si scopre che le scoperte attribuite comunemente all’occidente erano invenzioni di secoli o di culture precedenti, come il cosiddetto “teorema di Pitagora”. Si scopre anche che certe conoscenze, perdute nel Medio Evo, sono state conservate e tramandate dalla civiltà araba. Qualche riflessione sulle rotte che stiamo battendo? Senza dimenticarci di Milano/Mediolanum, che da sempre è stata caratterizzata da uno spirito cosmopolita, indagheremo su un famoso editto, quello di Costantino, il cui autenticità però ci riserba nuovi aspetti. Lasciata Milano, ci muoveremo verso il Medio Oriente, in Arabia, dove è stato inventato uno “zero” che ha cambiato il mondo: la matematica non è un’opinione, o forse sì. E, sempre in questa terra dove sono passate varie civiltà, seguiremo le tracce di una lingua oggi poco conosciuta, l’aramaico, e scopriamo i segreti delle steli, iscrizioni in tre o quattro lingue, indistruttibili se non dall’uomo. Questi sono stati invece i mezzi di diffusione di idee, di miti e di religioni, strumenti del potere.
Prenderemo poi finalmente la navigazione, in mare aperto, percorrendo la Via della Seta nelle sue rotte navali: scopriremo che già in antichità l’Egitto aveva un suo canale di Suez e che i Cinesi erano degli straordinari fabbricanti di barche, con cui sono arrivati ovunque, anche – pare - in una terra molto lontana e per niente conosciuta.
Torneremo anche, ma molto più preparati grazie alle precedenti ricerche, in Asia Centrale e in India, dove secoli fa si è prodotto un vero e proprio laboratorio di culture, che ha visto gli incontri e gli scontri di Greci, Romani, Persiani, Indiani e Cinesi. E, dopo tutte queste peregrinazioni, ci fermeremo a parlarvi delle mappe, veri e propri scrigni di conoscenze fondamentali, che ci sveleranno dettagli inediti su quanto gli antichi conoscessero il nostro pianeta. Non lo nascondiamo: è un progetto ambizioso, ma senza un po’ di coraggio non si arriva da nessuna parte. Vi chiediamo di seguirci: non ci sono rischi, se non quello di divertirsi e di scoprire storie originali e dimenticate. In una parola, segrete.
“Storie segrete: rotte verso oriente” sta arrivando.
Alessandro Coscia e Sergio Coppola
Una nuova ricerca in corso, un nuovo libro in arrivo
Foto: [Trireme greca del 400 a.C. esposta al Museo dell'Acropoli di Atene].
Andare per mare nel Mediterraneo nell'antichità richiedeva molti schiavi legati al remo, come si vede in questo frammento di roccia scolpita.
Milano, 28 febbraio 2024
Gli uomini, le idee, le materie si spostano. Se volessimo condensare in una frase il senso del nostro libro “Storie Segrete”, le parole sarebbero quelle che avete appena letto. Dopo il nostro testo sono stati pubblicati vari saggi che cominciano a guardare il mondo non solo con gli occhi occidentali e si interrogano su quelli che abbiamo chiamato “intrecci di culture”. Questi intrecci – ormai è chiaro – sono sempre esistiti e avvengono da millenni.
Quello che ancora è meno chiaro, e molto resta da scoprire, è attraverso quali percorsi, quali contatti, quali processi siano avvenuti nella storia questi scambi di conoscenze e di esperienze che hanno plasmato la realtà che conosciamo. Ci sono ancora piste e rotte da percorrere: il termine “rotte” non è casuale. Spesso siamo portati a immaginare gli spostamenti dell’uomo come lunghi viaggi via terra. Ci dimentichiamo del mare e delle vie fluviali. Gli uomini, già dalla preistoria, hanno imparato a muoversi con mezzi che sfidavano le incognite delle acque, hanno imparato a conoscere i mutamenti del clima, dei venti e delle correnti, a tracciare e tramandare le tappe e le mappe più efficaci per raggiungere nel minor tempo possibile e con la massima sicurezza terre nuove.
Interi popoli hanno viaggiato per motivi di sopravvivenza, di guadagno, di guerra: hanno fondato città, combattuto e stretto alleanze con altre genti, sfidato intemperie, violenze, malattie sconosciute. La nuova ricerca vuole riportare alla luce le storie di questi uomini, sempre seguendo la nostra “stella polare”: gli influssi culturali fra oriente e occidente. C’è un altro aspetto che spesso si dimentica: gli Europei si arrogano la primogenitura di scoperte scientifiche e di invenzioni, in vari campi del sapere. Ma se si leggono senza pregiudizi le tracce lasciate dalle varie civiltà che si sono succedute nel tempo, si scopre che le scoperte attribuite comunemente all’occidente erano invenzioni di secoli o di culture precedenti, come il cosiddetto “teorema di Pitagora”. Si scopre anche che certe conoscenze, perdute nel Medio Evo, sono state conservate e tramandate dalla civiltà araba. Qualche riflessione sulle rotte che stiamo battendo? Senza dimenticarci di Milano/Mediolanum, che da sempre è stata caratterizzata da uno spirito cosmopolita, indagheremo su un famoso editto, quello di Costantino, il cui autenticità però ci riserba nuovi aspetti. Lasciata Milano, ci muoveremo verso il Medio Oriente, in Arabia, dove è stato inventato uno “zero” che ha cambiato il mondo: la matematica non è un’opinione, o forse sì. E, sempre in questa terra dove sono passate varie civiltà, seguiremo le tracce di una lingua oggi poco conosciuta, l’aramaico, e scopriamo i segreti delle steli, iscrizioni in tre o quattro lingue, indistruttibili se non dall’uomo. Questi sono stati invece i mezzi di diffusione di idee, di miti e di religioni, strumenti del potere.
Prenderemo poi finalmente la navigazione, in mare aperto, percorrendo la Via della Seta nelle sue rotte navali: scopriremo che già in antichità l’Egitto aveva un suo canale di Suez e che i Cinesi erano degli straordinari fabbricanti di barche, con cui sono arrivati ovunque, anche – pare - in una terra molto lontana e per niente conosciuta.
Torneremo anche, ma molto più preparati grazie alle precedenti ricerche, in Asia Centrale e in India, dove secoli fa si è prodotto un vero e proprio laboratorio di culture, che ha visto gli incontri e gli scontri di Greci, Romani, Persiani, Indiani e Cinesi. E, dopo tutte queste peregrinazioni, ci fermeremo a parlarvi delle mappe, veri e propri scrigni di conoscenze fondamentali, che ci sveleranno dettagli inediti su quanto gli antichi conoscessero il nostro pianeta. Non lo nascondiamo: è un progetto ambizioso, ma senza un po’ di coraggio non si arriva da nessuna parte. Vi chiediamo di seguirci: non ci sono rischi, se non quello di divertirsi e di scoprire storie originali e dimenticate. In una parola, segrete.
“Storie segrete: rotte verso oriente” sta arrivando.
Alessandro Coscia e Sergio Coppola