Museo della Foresta di Stele a Xi'an. Cina
Nel museo della Foresta di Stele a Xi'an, è custodita la stele nestoriana.
È scolpita in un blocco di roccia calcarea alto 3 metri e largo 1, nel 781, al tempo della dinastia Tang, per documentare centocinquanta anni di presenza cristiana nestoriana in Cina.
Il testo rende unico questo reperto essendo scritto sia in cinese che in siriaco e testimonia la presenza di comunità cristiane in diverse città della Cina settentrionale. Non solo, la stele è una prova che la Chiesa Cristiana d'Oriente (detta "nestoriana") era stata riconosciuta dall'imperatore Tai Zong, grazie al missionario Alopen, già nel 635. Il monumento fu sepolto nell'845 e fu riscoperto solo nel 1625.
L'intestazione della stele, in ideogrammi cinesi, significa "Memoriale della Propagazione della Luminosa Religione di Da Qin in Cina" (大秦景教流行中國碑). Il termine Da Qin in cinese era riferito originariamente solo l'Impero romano, successivamente fu esteso per riferirsi alle Chiese di tradizione siriaca diffuse in una vasta area dell'Asia.
La stele fu eretta il 7 gennaio 781 nella capitale imperiale, l'odierna Xi'an o forse nella vicina Chou-Chih. I nomi sono scritti sia in cinese sia in siriaco. In alcuni casi, i nomi cinesi sono foneticamente vicini agli originali siriaci, e in alcuni dei nomi sono di evidente origine persiana.
L’iscrizione in cinese è composta da circa 1 900 caratteri, accompagnata da alcune parole in siriaco. Il testo rende omaggio ai missionari della Chiesa d'Oriente, giunta in Cina nel VII secolo. Una completa traduzione in italiano è stata pubblicata nel 2001.
Esistono alcune copie della stele, in Italia una copia è custodita presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Recentemente è stata trovata negli archivi dell’Università di Bologna Inoltre è conservata una copia fotografica del decalco della stele nestoriana di Xi'an presso l'Archivio di Deposito della Provincia Salernitano-lucana dell'Immacolata Concezione di Baronissi (Salerno). Nel mondo una copia è conservata all'Università di Georgetown, un'altra si trova in Giappone, sul monte Kōya.
Milano, 15-10-2021
Nel museo della Foresta di Stele a Xi'an, è custodita la stele nestoriana.
È scolpita in un blocco di roccia calcarea alto 3 metri e largo 1, nel 781, al tempo della dinastia Tang, per documentare centocinquanta anni di presenza cristiana nestoriana in Cina.
Il testo rende unico questo reperto essendo scritto sia in cinese che in siriaco e testimonia la presenza di comunità cristiane in diverse città della Cina settentrionale. Non solo, la stele è una prova che la Chiesa Cristiana d'Oriente (detta "nestoriana") era stata riconosciuta dall'imperatore Tai Zong, grazie al missionario Alopen, già nel 635. Il monumento fu sepolto nell'845 e fu riscoperto solo nel 1625.
L'intestazione della stele, in ideogrammi cinesi, significa "Memoriale della Propagazione della Luminosa Religione di Da Qin in Cina" (大秦景教流行中國碑). Il termine Da Qin in cinese era riferito originariamente solo l'Impero romano, successivamente fu esteso per riferirsi alle Chiese di tradizione siriaca diffuse in una vasta area dell'Asia.
La stele fu eretta il 7 gennaio 781 nella capitale imperiale, l'odierna Xi'an o forse nella vicina Chou-Chih. I nomi sono scritti sia in cinese sia in siriaco. In alcuni casi, i nomi cinesi sono foneticamente vicini agli originali siriaci, e in alcuni dei nomi sono di evidente origine persiana.
L’iscrizione in cinese è composta da circa 1 900 caratteri, accompagnata da alcune parole in siriaco. Il testo rende omaggio ai missionari della Chiesa d'Oriente, giunta in Cina nel VII secolo. Una completa traduzione in italiano è stata pubblicata nel 2001.
Esistono alcune copie della stele, in Italia una copia è custodita presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Recentemente è stata trovata negli archivi dell’Università di Bologna Inoltre è conservata una copia fotografica del decalco della stele nestoriana di Xi'an presso l'Archivio di Deposito della Provincia Salernitano-lucana dell'Immacolata Concezione di Baronissi (Salerno). Nel mondo una copia è conservata all'Università di Georgetown, un'altra si trova in Giappone, sul monte Kōya.
Milano, 15-10-2021
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