VITA SULLA TERRA
di Lucio Coppola
Il mondo oggi ha quasi 8 miliardi di persone. Mai così tante nei secoli e millenni passati.
Le ragioni che hanno messo la terra su questa traiettoria evolutiva sono parecchie, Cerchiamo di valutare le più importanti:
Se non interveniamo scientemente a livello mondiale e lasciamo procedere la natura, la vita sulla terra comincerà a degradare più o meno rapidamente per effetto di cambi climatici, epidemie, guerre fino a che si genererà un equilibrio più stabile.
È difficile prevedere se il degrado sarà soffice o esplosivo.
La mente umana, potenziata anche dall’intelligenza artificiale, può pensare ad una evoluzione guidata della vita sulla terra che sia meno dolorosa per l’umanità.
Questo implica:
4. uno sforzo teso ad equilibrare la distanza economica fra ricchi e poveri, allo scopo di ridurre le tensioni sociali e quindi le guerre.
Riuscirà l’umanità a cambiare la traiettoria del suo futuro oppure la natura avrà il sopravvento e ristabilirà con la sua forza un nuovo equilibrio?
Dipende tutto dalla nostra capacità a breve termine di mantenere equilibrio fra le necessità produttive e quelle della difesa dell’ambiente, ma il successo arriverà soltanto se nel frattempo verranno trovate più evolute regole economiche e sociali.
5 giugno 2020 Mario Sechi tratta su NEWS LIST i movimenti ecologici come utopie.
26-05-2020. Mirta Bonvicini scrive:
Vorrei condividere con voi il link di un film girato da National Geographic con una mia piccola riflessione in merito. L'appello è quello che, oggi più che mai, sono le nostre scelte individuali ad essere fondamentali per il futuro di tutta l'umanità. Alla luce del periodo storico che stiamo vivendo, è emerso, in maniera ancora più evidente, quanto l'individuo con le sue scelte influenzi la vita, non solo della sua comunità, ma anche della sua nazione e del mondo. Una reazione a catena scatenata dalle nostre scelte e azioni individuali che hanno conseguenze tangibili e reali anche sugli altri. Buona visione: Punto di non ritorno
21-11-2022. Sergio Coppola scrive:
Dal gennaio del 1972 ad oggi sono passati più di 50 anni: da che è stato pubblicato il rapporto del System Dynamics Group Massachusetts Institute of Technology (MIT), eppure nulla pare sia cambiato, anzi, l’aumento della popolazione dell’umanità ha portato ad incrementi nei consumi della plastica, della circolazione di automobili, dell’utilizzo di prodotti chimici dannosi all’uomo e all’ambiente, del taglio indiscriminato degli alberi nelle foreste più grandi del mondo!
Qualcosa è cambiato, i disastri ambientali provocati dal danno all’ecosistema si fanno sentire pesantemente e sono danni macroscopici che oramai possiamo registrare in ogni parte del mondo. Eppure si utilizzano ancora i combustibili fossili, un grande affare dei produttori in Arabia ma anche business irrinunciabile per i distributori ed i governi. La plastica non solo è infestante negli oceani ma ridotta in polveri finissime è stata ritrovata negli organismi degli abissi più profondi. Tutti avranno poi visto le vette più alte spesso prive dei ghiacci e ridotti a pietraie. Ma pare che nessuno dei potenti della terra sembrino essere davvero coinvolti da iniziative volte a ribaltare questa tendenza. Si parla di auto a trazione ibrida o elettrica ma il problema non è risolto con queste auto. L’inquinamento è diverso ma pur rimane. Non si sente parlare di auto ad idrogeno o ad alcool che esistono ma che pare non siano d’interesse di nessuno. E poi i paesi più grandi del mondo come Russia e Cina non hanno aderito al progetto di transizione perché i costi influiscono sui bilanci degli stati e in via indiretta sugli aspetti della globalizzazione.
Alleghiamo il link che porta al libro “I limiti dello Sviluppo” nella sua completezza editoriale.
Sensibilizzarsi agli aspetti trattati nel libro è necessario, avere la consapevolezza che non è cosa facile risolvere il problema e che è necessario offrire un proprio contributo è necessario. Ognuno di noi dovrà fare importanti sacrifici e deve averne consapevolezza.
Una riflessione: mai come in questi anni si sono sviluppate aziende che sono cresciute in maniera esponenziale portando ingenti ricchezze a poche persone.
di Lucio Coppola
Il mondo oggi ha quasi 8 miliardi di persone. Mai così tante nei secoli e millenni passati.
Le ragioni che hanno messo la terra su questa traiettoria evolutiva sono parecchie, Cerchiamo di valutare le più importanti:
- L’uomo è l’animale che è riuscito a potenziare enormemente la sua capacità di comunicazione, interazione e cooperazione che ha portato ad una enorme crescita della scienza e delle tecnologie.
- L’unica formula economica che sta avendo successo è quella di mercato basata sulla libera contrattazione dei prezzi. Questa economia può sopravvivere solo con una continua crescita che viene sostenuta dalle tecnologie sempre più evolute.
- Lo sforzo produttivo, spinto dalle esigenze economiche e dal progresso scientifico, ci ha portato a depredare tutte le risorse disponibili sulla terra.
- L’utilizzo sfrenato delle risorse non rigenerabili impoverisce e destabilizza la terra. Quindi non sarà sostenibile per un tempo indefinito
Se non interveniamo scientemente a livello mondiale e lasciamo procedere la natura, la vita sulla terra comincerà a degradare più o meno rapidamente per effetto di cambi climatici, epidemie, guerre fino a che si genererà un equilibrio più stabile.
È difficile prevedere se il degrado sarà soffice o esplosivo.
La mente umana, potenziata anche dall’intelligenza artificiale, può pensare ad una evoluzione guidata della vita sulla terra che sia meno dolorosa per l’umanità.
Questo implica:
- Far crescere ulteriormente la capacità di comunicazione, insegnamento, cooperazione fra gli umani che possa convincere l’umanità a convergere le proprie attività in un modo che possiamo definire etico.
- Progettare ed attuare una formula economica che non richieda più una crescita senza pausa dell’economia.
- L’utilizzare unicamente le risorse rigenerabili dalla terra
4. uno sforzo teso ad equilibrare la distanza economica fra ricchi e poveri, allo scopo di ridurre le tensioni sociali e quindi le guerre.
Riuscirà l’umanità a cambiare la traiettoria del suo futuro oppure la natura avrà il sopravvento e ristabilirà con la sua forza un nuovo equilibrio?
Dipende tutto dalla nostra capacità a breve termine di mantenere equilibrio fra le necessità produttive e quelle della difesa dell’ambiente, ma il successo arriverà soltanto se nel frattempo verranno trovate più evolute regole economiche e sociali.
5 giugno 2020 Mario Sechi tratta su NEWS LIST i movimenti ecologici come utopie.
26-05-2020. Mirta Bonvicini scrive:
Vorrei condividere con voi il link di un film girato da National Geographic con una mia piccola riflessione in merito. L'appello è quello che, oggi più che mai, sono le nostre scelte individuali ad essere fondamentali per il futuro di tutta l'umanità. Alla luce del periodo storico che stiamo vivendo, è emerso, in maniera ancora più evidente, quanto l'individuo con le sue scelte influenzi la vita, non solo della sua comunità, ma anche della sua nazione e del mondo. Una reazione a catena scatenata dalle nostre scelte e azioni individuali che hanno conseguenze tangibili e reali anche sugli altri. Buona visione: Punto di non ritorno
21-11-2022. Sergio Coppola scrive:
Dal gennaio del 1972 ad oggi sono passati più di 50 anni: da che è stato pubblicato il rapporto del System Dynamics Group Massachusetts Institute of Technology (MIT), eppure nulla pare sia cambiato, anzi, l’aumento della popolazione dell’umanità ha portato ad incrementi nei consumi della plastica, della circolazione di automobili, dell’utilizzo di prodotti chimici dannosi all’uomo e all’ambiente, del taglio indiscriminato degli alberi nelle foreste più grandi del mondo!
Qualcosa è cambiato, i disastri ambientali provocati dal danno all’ecosistema si fanno sentire pesantemente e sono danni macroscopici che oramai possiamo registrare in ogni parte del mondo. Eppure si utilizzano ancora i combustibili fossili, un grande affare dei produttori in Arabia ma anche business irrinunciabile per i distributori ed i governi. La plastica non solo è infestante negli oceani ma ridotta in polveri finissime è stata ritrovata negli organismi degli abissi più profondi. Tutti avranno poi visto le vette più alte spesso prive dei ghiacci e ridotti a pietraie. Ma pare che nessuno dei potenti della terra sembrino essere davvero coinvolti da iniziative volte a ribaltare questa tendenza. Si parla di auto a trazione ibrida o elettrica ma il problema non è risolto con queste auto. L’inquinamento è diverso ma pur rimane. Non si sente parlare di auto ad idrogeno o ad alcool che esistono ma che pare non siano d’interesse di nessuno. E poi i paesi più grandi del mondo come Russia e Cina non hanno aderito al progetto di transizione perché i costi influiscono sui bilanci degli stati e in via indiretta sugli aspetti della globalizzazione.
Alleghiamo il link che porta al libro “I limiti dello Sviluppo” nella sua completezza editoriale.
Sensibilizzarsi agli aspetti trattati nel libro è necessario, avere la consapevolezza che non è cosa facile risolvere il problema e che è necessario offrire un proprio contributo è necessario. Ognuno di noi dovrà fare importanti sacrifici e deve averne consapevolezza.
Una riflessione: mai come in questi anni si sono sviluppate aziende che sono cresciute in maniera esponenziale portando ingenti ricchezze a poche persone.