
Pinacoteca di Brera. Milano
Direttore James Bradburne.
"Un design fatto ad Arte"
Nel 1977 Franco Russoli, allora direttore del Museo, invitò il geniale designer Bruno Munari, sensibile all’aspetto didattico ed educativo delle opere d’arte a porre in evidenza gli aspetti prospettici della famosa opera Sposalizio della Vergine di Raffaello.
Munari progettò la “macchina ottica” ideata per fare meglio comprendere ai visitatori la prospettiva concepita dall’artista urbinate. Il visitatore era invitato a osservare il dipinto dal foro di una lastra e dove le prospettive di Raffaello risultavano evidenziate da una griglia disegnata sullo schermo.
Munari, per definizione orientato al problema di fare parlare gli oggetti, di esprimerne le potenzialità concrete (cos’è il design, se non una soluzione elegante e funzionale a problemi pratici?), colse il nocciolo fondamentale dell’approccio alle opere d’arte: l’arte – come ha scritto l’attuale direttore della Pinacoteca, James Bradburne – “è sempre contemporanea”, deve comunicare con chi ne fruisce, in ogni epoca storica. Perché siamo noi che la osserviamo a darle un significato, e a riceverne.
E forse non è un caso che, più di quarant’anni dopo, un ritrovamento quasi casuale di una parte dell’allestimento di Munari sia avvenuto sotto la direzione di Bradburne. Per uno di quei misteriosi arabeschi del destino, un altro direttore, non meno visionario di Russoli, e attento alla memoria storica della Pinacoteca, si è trovato di fronte all’occasione di fare rivivere quell’installazione.
Milano. 2021 - estratto da un testo di Alessandro Coscia
Il testo esteso nell'allegato Un design fatto ad Arte.pdf
Visita virtuale di Brera a cura di Fabrizio Porro
Direttore James Bradburne.
"Un design fatto ad Arte"
Nel 1977 Franco Russoli, allora direttore del Museo, invitò il geniale designer Bruno Munari, sensibile all’aspetto didattico ed educativo delle opere d’arte a porre in evidenza gli aspetti prospettici della famosa opera Sposalizio della Vergine di Raffaello.
Munari progettò la “macchina ottica” ideata per fare meglio comprendere ai visitatori la prospettiva concepita dall’artista urbinate. Il visitatore era invitato a osservare il dipinto dal foro di una lastra e dove le prospettive di Raffaello risultavano evidenziate da una griglia disegnata sullo schermo.
Munari, per definizione orientato al problema di fare parlare gli oggetti, di esprimerne le potenzialità concrete (cos’è il design, se non una soluzione elegante e funzionale a problemi pratici?), colse il nocciolo fondamentale dell’approccio alle opere d’arte: l’arte – come ha scritto l’attuale direttore della Pinacoteca, James Bradburne – “è sempre contemporanea”, deve comunicare con chi ne fruisce, in ogni epoca storica. Perché siamo noi che la osserviamo a darle un significato, e a riceverne.
E forse non è un caso che, più di quarant’anni dopo, un ritrovamento quasi casuale di una parte dell’allestimento di Munari sia avvenuto sotto la direzione di Bradburne. Per uno di quei misteriosi arabeschi del destino, un altro direttore, non meno visionario di Russoli, e attento alla memoria storica della Pinacoteca, si è trovato di fronte all’occasione di fare rivivere quell’installazione.
Milano. 2021 - estratto da un testo di Alessandro Coscia
Il testo esteso nell'allegato Un design fatto ad Arte.pdf
Visita virtuale di Brera a cura di Fabrizio Porro
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